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È l'alba del 13 dicembre 1250. Sono passate solo poche ore dalla morte di Federico II di Hohenstaufen avvenuta a Castel Fiorentino, vicino Lucera. Il resoconto, partecipe e accurato, di un immaginario cronista del XIII secolo ci riporta a quella giornata, confusa e frenetica, in cui la chiassosa solerzia dei funzionari di corte si contrappone alla muta tristezza delle due figlie di Federico: Maryam, fanciulla musulmana adottata dall'imperatore - storicamente mai esistita - e Violante, figlia illegittima cresciuta in un convento di suore. Il romanzo è soprattutto un viaggio nella condizione femminile del 1200, sullo sfondo della Puglia, terra d'incontro di culture e pensieri comuni a tutti i popoli del Mediterraneo.