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Gli appalti pubblici costituiscono, nella strategia comunitaria, lo strumento fondamentale per il miglioramento qualitativo e quantitativo degli investimenti pubblici e privati in infrastrutture e servizi, strategici per una crescita economica intelligente, rispettosa dell'ambiente ed in grado di favorire la coesione sociale. Le nuove direttive europee su appalti e concessioni recano numerosi obblighi e prescrizioni direttamente riferiti alle stazioni appaltanti, ma favoriscono procedure più semplici e flessibili per agevolare l'accesso alle imprese, in particolare alle medie e piccole, stimolando interventi a favore della libera concorrenza. Il Legislatore europeo, con l'emanazione delle direttive, ha inteso responsabilizzare direttamente l'apparato amministrativo coinvolto nel procurement management (gestione degli appalti). Alle stazioni appaltanti è rimessa infatti la scelta sui procedimenti realizzativi più consoni alle esigenze richieste. Le direttive, che devono essere recepite entro il 18 aprile 2016 dagli Stati membri, producono, già nell'immediato, effetti obbligatori nei confronti dei Paesi dell'UE. Inoltre, il nuovo Codice degli appalti pubblici e delle Concessioni, in corso di elaborazione, non potrà introdurre livelli di regolazione superiori a quelli minimi imposti dalle direttive. Da questo quadro di riferimento è emersa l'esigenza di una guida alle nuove direttive europee, imprescindibile supporto per giuristi e operatori del settore.