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Premessa un'introduzione sulle tematiche generali dell'esecuzione e un capitolo ricostruttivo dell'evoluzione normativa e dogmatica del fenomeno, nel secondo capitolo si delineano la natura di accertamento e l'oggetto complesso del giudizio oppositorio, combinazione, quest'ultimo, tra azione esecutiva (con le sue componenti) e diritto di credito. Attenzione particolare è dedicata ai rapporti tra esecuzione e accertamento, incluso il tema della stabilità dei risultati esecutivi, che trova nell'opposizione, intesa come onere, la principale giustificazione. Si sostiene, poi, la generalità dell'opposizione nei processi di esecuzione, consentendo a ogni esecutato di attivare un giudizio di accertamento sulla pretesa. Nel terzo capitolo si trattano gli aspetti processuali, tra cui il regime della domanda, la legittimazione e i motivi di opposizione, ricondotti a un unico fatto principale: l'illegittimità/infondatezza della pretesa. Si riflette, infine, sui rapporti tra l'opposizione e le altre istanze (inclusi i poteri del g.e.), risolti sulla base della distinzione funzionale tra i vari rimedi oppositori e del principio di corrispondenza tra oggetto della domanda e rimedio.