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L'accesso al sito web, per visualizzarne i contenuti, informarsi e navigare, descrive un comportamento equiparabile a quello di chi passeggia per le vie del centro città, guardando la vetrina di un esercizio commerciale. Tuttavia, a dispetto del suo equivalente funzionale, esso assume un particolare significato giuridico, giacché esprime l'adesione dell'internauta ai termini d'uso del sito, unilateralmente predisposti dal suo gestore. I termini d'uso sono generalmente qualificati come dei contratti standard; negli anni più recenti, la ricerca civilistica si è principalmente concentrata sulla loro conoscibilità, sulla presenza di clausole abusive e sull'adempimento degli obblighi informativi da parte del predisponente. Un'analisi approfondita degli sviluppi concreti dei rapporti giuridici online consente, però, di rivisitarne criticamente la qualificazione giuridica contrattuale e di dimostrare come non tutti i termini d'uso siano dei contratti. A questa conclusione, sono pervenute anche numerose corti di Stati membri dell'Unione europea e diverse corti statali degli Stati Uniti. Tuttavia, l'horror vacui generato dall'abbandono del perimetro contrattuale ha impedito di descrivere un nuovo inquadramento dei rapporti tra gestori del sito e internauti. Questo volume si occupa di colmare tale lacuna interpretativa, introducendo una proposta tassonomica che prende atto delle imponenti trasformazioni che accadono alla frontiera di Internet. In particolare, la ricerca analizza le imprevedibili metamorfosi che l'istituto del contratto subisce per regolare le transazioni dell'economia delle piattaforme, in cui dal controllo dell'esperienza di navigazione si ricavano i dati, preziosa materia prima del nuovo capitalismo della sorveglianza. I mercati digitali, di cui i termini d'uso costituiscono l'architrave, esistono anche in assenza di scambi e, di conseguenza, il commercio elettronico è soltanto uno degli ambiti regolati dal contratto. In questo complesso scenario, il superamento dei confini che separano il mondo analogico da quello digitale impone di studiare i termini d'uso dei siti per osservare i tratti inediti che il paradigma contrattuale assume in questo nuovo sistema di produzione, e per elaborare rimedi e tutele all'altezza delle trasformazioni che il diritto privato è chiamato ad affrontare.