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Lo studio ha la finalità di individuare gli spazi rimessi al potere di autoregolamentazione dei privati e quelli disciplinati dalla legge e da norme inderogabili, tanto in relazione agli aspetti sostanziali, quanto a quelli processuali del fenomeno arbitrale. Sul presupposto della natura complessa dell'arbitrato, istituto ad un tempo manifestazione di autonomia e modello legale di procedimento giurisdizionale non statuale, si giunge a determinare gli àmbiti riservati alla legge ed ai princípi di ordine pubblico sostanziale e processuale nelle varie fasi del procedimento, a partire dalla sua genesi fino al suo epilogo ed anche nella fase di svolgimento del contraddittorio, indefettibile e presidiato anzitutto da regole di rango costituzionale. Sempre a questa stregua, si individuano gli spazi di autoregolamentazione in linea con i connotati degli atti di autonomia nell'àmbito dei procedimenti fondamentali che segnano gli ordinamenti, all'interno dei quali la decisione degli arbitri privati è destinata a trovare esecuzione.