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La discrezionalità tributaria innerva l'azione dell'Amministrazione finanziaria secondo schemi che trovano il proprio fondamento nei principi dell'agire amministrativo e in quelli cardine del diritto tributario, tendenzialmente volti a salvaguardare l'interesse erariale. Nel contributo verrà posto in rilievo come la sede naturale per l'esercizio del potere discrezionale sia la fase procedimentale, che costituisce il trait d'union tra la materia amministrativa e quella tributaria. In tal senso, verrà evidenziato come, nonostante la tendenziale vincolatezza dell'agire amministrativo e l'indisponibilità della pretesa tributaria, proprio nell'ambito del procedimento di imposizione possano individuarsi degli spazi di discrezionalità. E così, esclusa la fase dell'accertamento, si individueranno delle aree di discrezionalità tributaria nell'attività istruttoria, nell'ambito della riscossione, e nella potestà sanzionatoria dell'Amministrazione. L'indagine sarà poi orientata alla puntuale verifica della sussistenza di margini di scelta dell'Amministrazione finanziaria nell'esercizio del potere di autotutela, nonché nell'ambito della definizione consensuale della pretesa tributaria.