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Se illustre dottrina ha a più riprese evidenziato la centralità dell'atto introduttivo del giudizio di cognizione, in quanto atto che rappresenta l'«occasione più appropriata» per «una speculazione che investe la teoria dell'intero processo», l'autrice ritorna sul tema focale dell'introduzione della causa, proponendosi di restituirne indagine sotto specifico angolo visuale e con approccio comparatistico. Lo studio affronta così un selezionato profilo controverso, che attraversa l'ordinamento nazionale come altri ad esso giuridicamente vicini e lontani: quello relativo alla c.d. specificità richiesta all'attore nel descrivere, in seno all'atto introduttivo del giudizio, la pretesa azionata. Nella cornice di questo più generale tema, che non poco ha segnato, in tempi meno recenti, le note teorie della sostanziazione ed individuazione della domanda, l'autrice indaga due questioni ancor'oggi attuali, alla luce dell'evolversi - e complicarsi - del contenzioso domestico (e non solo).