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La perdita del diritto è un tema nevralgico tra quelli classici. Ad oggi il fenomeno è stato studiato valorizzando la declinazione estintiva della buona fede oggettiva, in particolare riconducendolo tanto a una matrice negoziale (attraverso la fictio iuris della rinuncia tacita), quanto ad un comportamento oggettivo di «tolleranza qualificata» (attraverso una proposta di trapianto nel nostro ordinamento giuridico dell?istituto tedesco della Verwirkung). Lo studio propone una rivisitazione in chiave critico-costruttiva di tali modelli, approdando a configurare la vicenda estintiva dell?ablazione coattiva della titolarità in chiave esclusivamente eteronoma ed eteroimposta, dunque epurandola da ogni legame soggettivo con la parte, e qualificandola come ipotesi di decadenza sanzionatoria c.d. impropria, avulsa cioè dall?esistenza di un termine perentorio.