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Ogniqualvolta si assiste ad una crisi dei mercati finanziari a danno dell'economia reale, si parla di riforma del settore, ma anche di introduzione di una imposta, la cosiddetta "Tobin tax", atta a gettare nei troppi oleosi mercati finanziari un po' di sabbia. L'imposta sulle transazioni finanziarie, oltre a generare una mole di risorse per le casse pubbliche, persegue un fine extrafiscale rivolto a disincentivare le speculazioni finanziarie a breve termine, che risultano destabilizzanti per il mercato, e garantire una maggiore libertà d'azione alle politiche economiche dei governi che, a causa del processo di liberalizzazione dei capitali, perdono parte del loro potere nei confronti del mercato. La Tobin tax può essere definita una imposta etica, perché andrebbe a prelevare danaro in quei settori fonte di crisi.