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Oggi è quasi universalmente affermato il principio che la malattia non è solo biochimica, che compito del medico non è solo quello di curare il sintomo, che mente e corpo costituiscono una unità inscindibile, che la malattia è comunque un momento di crisi, di rottura degli schemi, di una vita che si deve interrogare non solo sul senso del passato ma anche sulle prospettive del futuro. E quindi è stato inevitabile che la deontologia medica sia sfociata nell'etica in generale e nella bioetica medica in particolare. Ed inevitabile è stato anche che la psicoterapia sia entrata di diritto nell'ambito di questa bioetica, nell'ottica della ricerca e della conquista di un sapere sapienziale che vada oltre i saperi disciplinari.