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Nell'odierno modularsi della realtà negoziale, il fenomeno prelatizio di fonte volontaria risulta vivificato da una considerevole frequenza d'impiego. Ciò, in assenza di una dedicata regolamentazione in punto normativo, stimola ad un'avveduta analisi dell'istituto al fine di delinearne i tratti qualificanti, per poi articolare, a fronte delle sollecitazioni poste dal momento applicativo, soluzioni radicate nella certezza e nella coerenza sistematica. Obbediente a tali istanze, l'indagine penetra differenti ambiti problematici (estensione temporale del vincolo prelatizio, vestimentum formale, trasmissibilità a terzi, agibilità in presenza di trasferimenti gratuiti), procedendo ad una loro esplorazione critica onde pervenire alla comprensione della concreta latitudine operativa che compete alla figura e, conseguentemente, alla definizione degli effettivi argini entro i quali può dirsi giuridicamente utile ed appropriato il suo sfruttamento.