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Il giudizio di ottemperanza, chiamato ad assicurare effettività alla pronuncia del giudice, costituisce lo specchio della tensione tra interesse pubblico e decisione giudiziale. Il giudicato amministrativo, inserito com'è nel flusso dinamico dell'azione amministrativa, porta su di sé, come una sorta di ipoteca, l'inesauribilità e l'immanenza del potere pubblico. Eppure, l'esigenza di effettività della tutela giurisdizionale richiede che alla domanda di tutela venga data una risposta giurisdizionale non solo pienamente satisfattiva dell'interesse fatto valere e protetto dall'ordinamento, ma stabile e definitiva. Nell'intrinseca efficacia del giudicato e, insieme, nell'allargamento quanto più ampio possibile del suo spettro si possono trovare l'energia e la forza adeguate a fronteggiare l'inesauribilità del potere pubblico, contenendolo in maniera stabile e definitiva nell'accertamento della pronuncia giudiziale. Lungo questo strada si incontreranno i tentativi di fare del giudizio di ottemperanza un processo esecutivo, trovando adeguati argomenti nelle disposizioni del Codice del processo amministrativo.