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"Torrente spumeggiante", "eruzione continua d'energia", sono queste alcune tra le immagini con le quali è stata tratteggiata la personalità complessa di Bruno Leoni, professore, avvocato d'affari, amministratore di patrimoni ma anche architetto e musicista dilettante, volontario della A Force, primo segretario della Mont Pélerin Society, certamente un personaggio "anticonformista" e soprattutto "atipico" nel panorama giusfilosofico del XX Secolo. Cresciuto alla scuola torinese di Gioele Solari, nel dibattito sulla scientificità della giurisprudenza, Leoni assume subito una posizione originale affermando la rilevanza dell'irrazionale nel diritto e quindi, a partire da questo, sviluppando le tesi della "libertà come incertezza", del "diritto come pretesa", dell'"ordine spontaneo", della "competizione tra corti di giustizia", che ben possono considerarsi come i punti di forza di una teoria generale del diritto di matrice libertaria.