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La legge 14 febbraio 2006, n. 55, ha introdotto nell'ordinamento italiano la novella figura contrattuale del patto di famiglia, inserendo nel corpo del titolo IV del libro II del codice civile il capo V-bis, espressamente intitolato al nuovo istituto, e modificando altresì l'art. 458 c.c. in tema di patti successori. La nuova disciplina - che, nelle intenzioni del legislatore, è finalizzata a risolvere gli ardui e spinosi problemi connessi alla successione nei beni produttivi (aziende e partecipazioni societarie) - sembra impattare in modo altamente innovativo, quando non dirompente, su regole e principi consolidati del nostro diritto successorio, ma, a causa della sua pessima fattura tecnica, favorisce il proliferare di una amplissima congerie di dubbi e di conseguenti opzioni interpretative.