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Tra i protagonisti più controversi della storia del Quattrocento il Conte Everso dell'Anguillara, capitano di ventura ed erede di una famiglia dalle leggendarie origini, ha consolidato il proprio potere in un ampio territorio del Lazio. A neanche un anno dalla sua morte, manu militari, il Papato ne debella gli eredi e ne decreta, ma non ufficialmente, una damnatio memoriae. In questo romanzo storico se ne riscopre la figura sullo scenario di un'Italia ad assetti variabili per decenni, fino al consolidamento indiscusso, tra nepotismi ed alleanze, del potere del Papa Re.