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Per lungo tempo il Medioevo è stato ritenuto un periodo caratterizzato dal collasso della civiltà greco-romana, dallo spopolamento delle città, da castelli e austere cattedrali, abazie e monasteri nei quali erano di fatto confinate le persone dotte. L'insegnamento e la pratica della medicina scientifica ippocratico-galenica - e con essi il tessuto medico intrecciato nei secoli precedenti - avevano corso il rischio di essere travolti dal crollo dell'Impero romano d'Occidente. Ma Galeno gli era sopravvissuto perché - come Aristotele - aveva una risposta per ogni cosa ed entrambi furono accolti dal mondo cristiano. La medicina medievale iniziale non ebbe la brillantezza dei tempi del "divino Galeno", ma i manoscritti medici greci e latini furono conservati, studiati e copiati e, con l'avvento dell'Islam, tradotti in arabo. Nella successiva versione in latino hanno costituito il fondamento della scienza e della filosofia dell'Europa a partire dal secolo XI. Nello stesso periodo la medicina razionale rinasce dapprima con la Scuola medica di Salerno e, quindi, con il fiorire delle Università e la fondazione di ospedali. Questo volume di Medicina e Oncologia presenta una storia stimolante, scritta con rigore scientifico, l'accuratezza del ricercatore e stile sobrio e scorrevole: una miniera inesauribile di informazioni sul pensiero medico di oltre un millennio e un piacere per gli occhi, con le raffinate illustrazioni. Come i precedenti è rivolto ai medici, agli studiosi e a tutti coloro che, interessati all'argomento, vogliono saperne di più.