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"Correspondances corrispondenze", è il titolo che il Maestro Erio Carnevali dà alla sua nuova selezione di lavori, ma è anche un leitmotiv che si può associare a tutta la sua lunga ricerca come pittore. Da sempre Carnevali, fin dall'intitolazione delle sue personali, pone come essenziale per comprendere la sua opera concetti e immagini simboliche che cavalcano quel territorio liminale tra diversi campi dell'attività umana - Suono Giallo, Visibile Invisibile, Presenze inafferrabili, L'Emozione del Colore -, dove meglio le cose si confondono, perdono i loro connotati più banali e corrivi per poter quindi rilucere nella loro natura ultima. Come si comprende leggendo a fondo la poesia di Baudelaire, chiamata direttamente in causa a commentare questa esposizione, non si tratta soltanto di un gioco combinatorio tra le varie forme d'intelligenza umana, tra la poesia e la musica, la pittura e l'architettura, in cui esaurire le specificità di ciascun linguaggio in un magma esistenziale in cui anche la singola sensibilità si perde, ma di cercare per l'appunto l'essenza delle cose, la loro verità, che si nasconde dietro alla moltitudine di forme e livelli del reale. Le 40 opere presenti a Berlino sono l'occasione per ammirare l'evoluzione della sua ultima ricerca.