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Comunemente si intende per Pigneto il quartiere di Roma fuori Porta Maggiore posto tra le vie Prenestina, Casilina ed Acqua Bullicante, formatosi a partire dal 1870 e costituito da un insieme di trame insediative alquanto dissimili tra loro. La ricerca, condotta avvalendosi di una documentazione prevalentemente d'archivio, segue il filo rosso delle trasformazioni urbane, facendo emergere la dinamica delle forze sociali che si sono coagulate sul territorio dando vita ad un quartiere popolare in cui sono confluiti nel corso degli anni spezzoni di quel particolare movimento operaio romano legato ai pubblici servizi, ma anche ceppi di operaismo più legato alle dinamiche della lotta di classe. Gli anni del fascismo, con la politica rivolta ad acquisire consenso anche nel suburbio, rappresentano il momento in cui si consolidano le diverse parti del quartiere che permangono comunque distinte ed avulse dal contesto in attesa di una omogeneità sempre perseguita, ma mai realizzata. Il dopoguerra, con le difficoltà economiche connesse, portano con sé degrado urbano e marginalità sociale, in un contesto di sviluppo del territorio che non gli appartiene mentre il prevalere di interessi immobiliari determina il definitivo venir meno dell'opzione industriale. Soltanto in questi ultimi anni, grazie ad una diversa sensibilità urbana, si è avviato un lento e graduale processo di rinnovamento che stenta, però, ancora a decollare nella pienezza della sua potenzialità.