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Agli inizi del XVIII secolo l'Europa scopre con meraviglia l'esistenza di un legittimo imperatore bizantino: ad asseverarne le pretese, comprese quelle alla Gran Maestranza di un immaginario Ordine costantiniano, è lo stesso Kaiser con una impressionante mole di decreti che autenticano i molti documenti falsi prodotti da Jean Antoine Lazier, un valdostano di modeste origini ovviamente estraneo a qualsiasi legame con le dinastie romee. Il sostegno asburgico alla causa del giovane impostore discendeva in primo luogo dalla prospettiva di utilizzarlo a supporto dell'espansione della potenza viennese in Italia e nei Balcani. La ricerca, oltre a ricostruire sulla scorta di documenti inediti, le vicende spesso enigmatiche che portarono il Lazier dalla marginalità degli anni romani ai fasti del periodo austriaco, si focalizza sulle ipotesi di riforma sociopolitiche elaborate dal valdostano.