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I protagonisti del libro sono i grandi pittori del Trecento bolognese (Vitale degli Equi, Iacopo Avanzi, Simone di Filippo, Iacopo di Paolo, ecc.) e accanto ad essi la schiera più oscura, ma non meno affascinante, di un centinaio di artisti. Di questi, attraverso un lungo scavo archivistico, si ricostruisce la sfera privata e si delinea con precisione l'ambito professionale. Particolare attenzione viene dedicata alla bottega con la sua attività, l'organizzazione interna e la potenziale clientela. Pittori e miniatori, artigiani-artisti, calati nel contesto di Bologna fra la Peste Nera del 1348 e il "tramonto" del Medioevo del 1430, rivivono allora con naturalezza in una ritrovata dimensione storica.