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Si ripubblica qui, in seconda edizione riveduta e con una scelta motivata dalla volontà di rappresentarne adeguatamente i temi ed i motivi, il volume di "Canzoni" che il della Porta editò nel 1901, considerando il testo contenuto nel volume medesimo come ultima volontà dell'autore. Appare evidente che l'esempio maggiormente vicino ai testi dellaportiani debba considerarsi - ma non sempre e non precisamente - quello del Leopardi; la canzone libera leopardiana vede un netto prevalere degli endecasillabi irrelati sui settenari, il cui ristretto numero rende assai complicato ridurre - nel caso specifico - i componimenti del della Porta agli "specimen" codificati da Petrarca.