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Nell'anno 8 d.C. l'imperatore Augusto mandò al confino a Tomi, piccolo porto sul Mar Nero, il poeta Publio Ovidio Nasone, e l'anno dopo esiliò nelle isole Tremiti la propria nipote Giulia Minore, figlia di sua figlia Giulia Maggiore. A nessuno dei due fu mai concesso il ritorno a Roma, e le cause vere di quei provvedimenti restano misteriose: per Ovidio si addusse la sua licenziosa produzione poetica, per Giulia Minore la causa ufficiale fu invece una relazione adulterina, ma molti pensarono invece a motivi politici. Vent'anni dopo Livia Drusilla, vedova di Augusto e ormai alle soglie della morte, ripercorre quelle vicende con Lucio Valerio Adunco, antico amico di Ovidio e innamorato non confesso di Giulia Maggiore, ora capo della polizia di Roma e anch'egli in possesso di molti segreti.