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Wormhole-Eugenio per organizzare una cena e reincontrare ex-compagni di liceo compie un viaggio a ritroso attraverso i reperti del proprio vissuto: frammenti di diario, lettere, vecchi abbozzi di narrazione incompiute, testi poetici, che vengono inseriti nel mosaico della narrazione. Con frequenti flash-back all'indietro, in varie epoche e luoghi. (la "macchina del tempo" letteraria prende in prestito la teoria del ponte di Rosen-Einstein del "wormhole"). Cena e macchina del tempo costituiscono la cornice-contenitore di segmenti narrativi e "reperti". L'apertura della "quarta parete" (v. film "La rosa purpurea del Cairo" - W. Allen, ripresa da "Suburbio e fuga" di R. Queneau) crea una violenta osmosi tra i piani di realtà e la narrazione. Nell'"introduzione" i personaggi si presentano, al pubblico-lettore coralmente e poi ciascuno per proprio conto. La teoria/visione del narrare è rielaborata da varie più autorevoli: Pirandello, Pennac, Queneau, Calderon de la Barca, Ultima trovata (presente ad esempio in O. Pamuk e in moltissima produzione pittorica) è quella di introdurre l'autore nel racconto. Per rendere più agevole il percorso tra materiali narrativi eterogenei viene proposto in appendice, un "navigatore", a mo' di mappa di google heart, una "linea del tempo" cronologica e una guida alla lettura...