Tab Article
"La canaglia felice" è il locch o barabba milanese, "eroe dell'ozio e del vagabondaggio, don Giovanni dell'amore, cavaliere di un'industria abbietta e multiforme formata di truffe di prepotenze e borseggi e di ruffianesimo". Sullo sfondo di una Milano popolata da quell'umanità canagliesca di balordi, si snoda la vicenda di Bigietta la stupenda, giovane popolana, prostituta del quartiere di Porta Ticinese. Contesa tra Tito Marogna, canaglia sopraffina, e il conte Massimiano Sparvieri, infelicemente ammogliato, la giovane incontrerà Carlo Rey, ricco rampollo di una famiglia torinese, calatosi nei panni di operaio in cerca di lavoro e di un amore disinteressato. Riproduzione a richiesta dell'edizione: Stabilimento Tipografico Italiano, 1885.