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L'architetto Paolo Favole, che ha sempre affiancato all'attività di progettista quella editoriale, con svariati articoli, libri e la direzione di editoriale delle due riviste Progettare e poi Arketipo, ha raccolto in questo volume dieci anni di suoi editoriali. La raccolta vuole essere una riflessione su come si è evoluta l'architettura, un lavoro che nasce quindi dal confronto con centinaia di progetti e che ha richiesto moltissimi viaggi per conoscerli. La tesi dell'autore è che da circa trent'anni sia avvenuta una vera rivoluzione nel clima della globalizzazione: sono finite le ideologie, le scuole e le correnti, sostituite dalle opere di molti progettisti (le cosiddette archistar) onnipresenti nel mondo, ciascuno con un autonomo linguaggio. Opere-manifesto di grande qualità e inventiva, senza però più riferimenti a luogo, storia, funzione, utenti. Una superproduzione diffusa, di successo, dipendente dal capitalismo finanziario, che ha come contropasso quello di trascurare le emergenze globali del cambio climatico e delle migrazioni le quali richiederebbero all'architettura nuovo impegno qualitativo e quantitativo, con altre, diverse, urgenti prospettive.