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In un'epoca di ipercompetizione, globalizzazione ed evoluzione tecnologica sempre più accelerata, le imprese sono costrette ad accrescere i propri sforzi per tenere sotto controllo le proprie relazioni di mercato e a impostare programmi a lungo termine che garantiscano la sopravvivenza e la crescita. Ciò vale non solo per le imprese produttrici di beni e servizi di consumo, ma anche per quelle che operano nei mercati delle commodity e dei beni e servizi impiegati da altre imprese e dalle organizzazioni nello svolgimento della propria attività, e cioè nei mercati del cosiddetto businesss-to-business. Tradizionalmente, queste ultime non hanno mai attribuito una particolare rilevanza al branding, ritenendolo una prerogativa dei mercati business-to-consumer. Tuttavia, un avanzato orientamento al brand management costituirà in futuro un fattore sempre più critico del successo d'impresa anche nei mercati B2B. L'assunto da cui muovono gli autori è che per conseguire e consolidare il successo nei mercati B2B occorre adottare una strategia di branding che sia in grado di esprimere in modo integrato e sinergico, ovvero olistico, tutte le potenzialità dell'impresa, dalla ricerca e sviluppo al design, dalla finanza alle risorse umane e alle operazioni di marketing.