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Dalle pagine di questo libro trapelano la profonda incredulità e l'intimo rifiuto dell'autrice a accettare l'ostinata stupidità umana: l'uomo cade inesorabilmente sempre negli stessi errori, non riuscendo a imparare nulla dalle esperienze fatte e proseguendo imperterrito - come un meccanismo difettoso - a ripete a oltranza i propri sbagli. A dimostrazione di ciò la tendenza autolesionistica palesata nell'inquinare e nel distruggere la natura: a mo' d'esempio alcune "favole nere", accadimenti d'inquinamento causati dall'uomo. Il tutto, benché l'argomento affrontato sia piuttosto pesante, trattato con abbondanti dosi d'ironia e sarcasmo.