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"Forse le parole sono conchiglie bambine per ascoltare e conoscere il mare visibile e intimo dell'esistenza. Farsi bagnare in qualche modo dalle onde diverse e talvolta segrete del vivere significa, secondo certi flussi e intuizioni personali, conoscere profondamente e divenire altro da quelli che si era. Si deve solo evitare l'apparenza, la falsità, la vanità della propria sensibilità, l'ambizione del successo, un sentimentalismo fine a se stesso. D'altronde esistere è percorrere la notte e il giorno, che sono fogli bianchi da musicare con i propri segni, silenzi, disegni, desideri, sogni. La poesia è bisaccia piena d'acqua di pozzi profondi, talvolta persino oscura e amara". (l'incipit della nota introduttiva di Alessandro Scarpellini)