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"Siamo giunti alla fine! Il lavoro è stato arduo, ma sono arrivato in fondo. La ricerca delle origini è stata faticosa, ma la curiosità nell'apprenderle è stata di immensa soddisfazione. Molte cose erano sconosciute, seppure curiose e singolari. Molti nomi ignoti, seppur affascinanti. La domanda che ricorreva piú spesso era: 'Come mai quel nome?' E quando la curiosità veniva appagata sopravveniva un senso di sazietà, come se la digestione fosse prossima. La cosa che più è stata difficoltosa da controllare è stata la salivazione. Ogni ricetta provocava richiami mentali che facevano aumentare l'acquolina in bocca. La mente volava a tavole imbandite con i piatti che venivano descritti: mani ipotetiche si allungavano su quel vassoio o su quella teglia, tuffandovi dentro il dito che una volta leccato lasciava un gusto indescrivibile. Ora mi sento felice: il desiderio di scrivere le ricette tipiche fiorentine e le loro origini si è concluso. Non resta altro che mettersi ai fornelli e gustare i nostri piatti assieme agli amici."