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Il progresso della medicina ha tecnicizzato l'operato del medico, riducendo gli spazi del rapporto interumano. Di fatto, l'auspicato rapporto medico/paziente quale fattore di cura deve spesso cedere ai ritmi organizzativi e burocratici. Tuttavia, per la promozione della salute, indispensabile resta il rapporto "umano". Sono state di fatto istituite ventidue lauree, oltre le due tradizionali di Medicina e di Odontoiatria, alla maggior parte delle quali è stato affidato il compito di formare gli "operatori dell'aiuto". Ma gli aspetti più tecnicistici della mentalità medica - la "mente medica" - uniti alla penuria di risorse, hanno purtroppo vanificato ciò che il legislatore aveva previsto per gli altri professionisti. È stata così impedita quella differenziazione che avrebbe dovuto caratterizzare queste nuove professioni, permettendo loro di offrire quell'aiuto umano che oggi il medico spesso non riesce più ad offrire.