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Dopo l'apprezzata e originale traduzione dell'"Iliade" di Omero a cura di Daniele Ventre, Mesogea propone un'altra preziosa testimonianza della letteratura greca classica: "Il ciclope" di Euripide, in una nuova versione poetica, realizzata dallo stesso giovane studioso, che è anche la prima a conservare in italiano la struttura metrica dell'originale. "Il ciclope" è il solo "dramma satiresco" (la rappresentazione teatrale comica che solitamente seguiva a quella di una trilogia tragica per stemperarne la tensione) giuntoci integro nella tradizione manoscritta del dramma attico e rappresenta in sé un unicum nel panorama di ciò che si è salvato del teatro antico. Rilettura in forma di parodia e dai toni fiabeschi del notissimo episodio di Polifemo contenuto nel IX canto dell'Odissea, è una pièce dominata dalla figura di un ciclope molto diverso dal mostro omerico: l'aura sinistra della sua primitiva bestialità lascia qui il posto a un grottesco molto vicino alla modernità.