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«Quel che è stato sarà» è il primo commento integrale riservato ai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, uno dei grandi libri del Novecento europeo. Il commento non segue l'indice stabilito dall'autore, ma l'ordine cronologico di composizione dei 27 dialoghi, indagati nella doppia prospettiva delle fonti greco-latine (da Omero e da Esiodo a Ovidio e Luciano, passando per la decisiva lettura dei tragici) e degli studi etno-antropologici novecenteschi (in particolare Frazer, Kerényi, Mario Untersteiner e Paula Philippson), nell'intento di cogliere i nessi fantastici e tematici, le improvvise correlazioni che muovono l'ispirazione di Pavese. Proprio l'attenzione sui meccanismi - immaginativi ed espressivi - che determinano il succedersi dei singoli dialoghi, illumina la natura, lirica e tragica, del libro più «caro» all'autore: il più «eretico», il più controverso nella storia critica dell'opera pavesiana.