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Sono oltre cinquanta le opere esposte, realizzate dal 2012 ad oggi, all'interno della mostra "ITERUM - Una seconda volta", e descrivono in un percorso creativo disseminato di forme futuristiche e innovative, il mondo che Berrugi disegna, grazie alla sua capacità di dialogare col metallo, scaldandolo e modellandolo con armonia e saldando fra loro il pesante e desueto materiale di vecchi e inutilizzabili componenti automobilistici. All'interno del catalogo una selezione di opere racconta l'universo-Berrugi, analizzato attentamente dal curatore Alessandro Schiavetti e con un testo di approfondimento dell'archeologa Chiara Tarantino. La mostra raccontata nel catalogo, si articola in un percorso suggestivo che trasforma, pezzo dopo pezzo, l'ideale di staticità e il concetto di obsoleto in un verace e mai banale sistema di nuove fusioni e forme, leggiadro e a tratti ironico. Le forme definite e originali degli automi mitologici messi in parallelo con i personaggi dell'antichità, e delle altre sculture fuoriescono come da una stratigrafia archeologica futura; sfociano in una sinuosa ed erotica installazione di astratti realizzati con vecchi radiatori che in maniera raffinata, raccontano come piegati dal vento, nuvole increspate di un cielo in tempesta e vele rapide e alte di una futura epopea metallica. L'installazione degli astratti, apre le porte alle opere dedicate alla mitologia, motore portante della mostra, dove Berrugi, identificato come metaforicamente come Efesto nel mentre produce le armi per gli eroi dell'antichità, racconta di automi e robot ispirati alle grandi figure del passato mitologico, come Ettore, Achille, Pelope ed Enomao, o come i tre Kouroi acefali. Il tutto passando poi per l'incredibile ventaglio del mondo dedicato al suono e alla musica con futuristici strumenti musicali dalle linee iperrealiste, a tratti incredibilmente pop, in un continuo divenire nel fondersi di originalità e di bello estetico. Un maestro della metal-art che riesce a rendere leggero il pesante e che porta avanti con serietà il concetto del riutilizzo artistico dei materiali di scarto, con particolare attenzione al contenimento dello spreco e all'ambiente.