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Questo libro racconta di un gruppo di amici che in una Pisa ancora in rovina dopo la guerra costruiscono idee e progetti. Qui si parla di Picasso e della scultura del Trecento, di Adriano Olivetti, dei fratelli Taviani e della Mondadori, dei cineguf e dei partigiani, di Neruda, di Fibonacci, di case torri. Di scrittori e di artisti. Di mare e di vita quotidiana. Di donne e uomini che insegnando, lavorando nell'editoria, facendo politica, studiando e scrivendo, curando mostre e impegnandosi in battaglie urbanistiche e ambientali hanno cercato di trasformare una città talvolta pigra e miope. Oggi le figlie di due di quei grandi amici ricordano con i loro diversi sguardi quelle persone lucide e appassionate. Perché resti traccia della loro voce, di quel sogno e di quell'incanto, di quelle battaglie e di quei disincanti. Per raccontarsi, anche, nel loro crescere amiche insieme, nel perdersi e nel ritrovarsi. Un intreccio di relazioni fra la provincia, l'Italia e il mondo, in anni decisivi nello scorrere del Novecento. Una narrazione fatta di ricordi, ricerche, lettere, diari, fotografie e scoperte. Filo conduttore e simbolo è una Guernica che si sposta nel tempo fra case, città e generazioni.