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Ogni autobiografia costituisce un processo formativo che consente sia di conoscersi che di ri-conoscersi. Le donne, descrivendo la loro vita, analizzandola e studiandola a partire dal proprio vissuto, prendono conoscenza e consapevolezza della propria identità sessuata, del valore della propria appartenenza di genere. Per le donne, la memoria autobiografica, orale, scritta, letteraria, rappresenta una de-costruzione del soggetto e una ri-costruzione della propria immagine di genere, della propria progettazione esistenziale, del rapporto storicamente asimmetrico stabilito con gli uomini. Con l'autonarrazione le donne si appropriano del proprio sé identitario che passa per il corpo, la mente e la relazione con gli altri, creando la possibilità di ri-nominare il mondo. Attraverso l'autobiografia, vengono elaborati i sentimenti e le emozioni, i tempi e gli spazi delle relazioni e il vissuto acquisisce un nuovo significato legato alla capacità di uomini e donne di stabilire insieme nuovi rapporti di accettazione dell'altro e di valorizzazione delle differenze. Dando voce alle loro voci, le donne hanno costituito un metodo di ricerca pedagogico e formativo a sé stante: l'autenticità del racconto dei propri vissuti rappresenta un originale percorso identitario che, attraverso nuove forme di educazione, trasforma le condizioni di vita, di amore e di relazione. Saggi di: Simonetta Ulivieri, Carmela Covato, Elisabetta Musi, Marinella Muscarà, Francesca Borruso, Vanna Iori, Francesca Marone, Rosa Gallelli, Anna Grazia Lopez, Barbara De Serio, Giuseppe Burgio, Rossella Certini, Manuela Ladogana, Franca Pinto Minerva, Stefania Lorenzini, Irene Biemmi, Angela Muschitiello, Daniela Dato, Caterina Benelli, Francesca Dello Preite, Rosita Deluigi, Stefano Becucci, Elena Zizioli, Antonella Cagnolati, Gabriella Seveso, Chiara Lepri, Maria Teresa Trisciuzzi, Valentina Guerrini, Dalila Forni, Michela Baldini.