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"Il rito delle ore" lascia supporre una scansione del tempo costante, flessa, sillabica, che attraversa due vite frammentate, scene di interiorità multipla e contrastata, due emisferi senza forma. Nel discorso dell'Uomo e della Donna si innestano i Salmi: una cicatrice nel tessuto cutaneo del testo, che li guida fino al canto nel mezzo della notte e anticipa il mondo. Sfuma la luna in cielo, è notte fonda. «Io veglio Sono un uccello di solitudine Sopra una gronda». Prefazione di Stefano Agosti.