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"Con Platone non si finisce mai": questa forte e convinta affermazione costituisce una sorta di 'basso continuo' in questo libro. Esso intende infatti riproporre momenti e snodi cruciali, che hanno segnato in profondità la relazione intellettuale intrattenuta da Hans Jonas con la lontana, ma sempre fondamentale eredità platonica. Emergono così in primo piano non solo alcuni 'debiti' contratti da Jonas nei suoi scritti pubblici e pubblicati, ma anche, e forse soprattutto, la centralità che egli riconosce alla figura di Platone nella sua attività di docente. Proprio questa dimensione didattica consente di valutare 'sul campo' quanto e fino a che punto molte dottrine platoniche risultino decisive per poter riconsiderare, ancora oggi, aspetti per nulla marginali della lunga storia del pensiero occidentale. Alla luce di questo incontro, animato insieme da una prospettiva storica e da una mai celata esigenza teoretica, si può inoltre apprezzare la capacità di Jonas di costruire la sua filosofia grazie anche a un rapporto dialettico con il pensiero platonico, caratterizzato insieme da una continuità piena di stima e da una discontinuità carica di autonomia.