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«Ci sono tanti modi per raccontare una città medievale» e per Salerno la prospettiva della storia dell'arte è imprescindibile per ricostruirne il panorama monumentale e vivacissimo che, dalla cappella palatina di Arechi II a dopo la costruzione della magnificente cattedrale normanna, si arricchisce e si trasforma facendo della materia e della memoria le sue due componenti nodali. Questo libro ruota attorno a uno snodo essenziale ovvero la conquista della opulenta Salernum nel 1076 da parte di Roberto il Guiscardo, che porta con sé nuove modalità di espressione e di affermazione all'interno dello spazio urbano. La ricostruzione dei processi di committenza artistica e architettonica tra età longobarda e normanna permette di riconoscere una vera e propria città palinsesto, in cui la persistenza del riuso di materiali antichi, quali segni di prestigio e di legittimazione, e le pratiche devozionali, che giustificano la configurazione e la funzionalità di opere ed edifici, sono i veri segni dell'appropriazione e della caratterizzazione degli spazi privati e pubblici da parte dei committenti. Salerno, divenendo "di Roberto il Guiscardo", si trasforma, assume un aspetto monumentale e si proietta verso il futuro: laboratorio collaudato di convivenza sociale ed etnica, di sperimentazione architettonica e di produzione artistica, è centro esemplare - e per alcuni aspetti paradigmatico - per le successive imprese normanne in tutto il Meridione, prima e irrinunciabile tappa nel percorso che porterà al Regno di Sicilia.