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Il presente volume restituisce un quadro complesso e articolato del rapporto tra poesia e pittura nel secondo Novecento italiano, attraverso saggi di carattere teorico-critico e puntuali analisi delle figure più significative del periodo (Montale, De Libero, Sinisgalli, Ungaretti, Luzi, Bigongiari, Testori, Pasolini, Morante, Sereni, Zanzotto, Sanguineti, Spatola, Bentivoglio, Scialoja), con un'apertura alla più stretta contemporaneità (Cucchi, Conte, Ottonieri, Bàino, Frasca, Buffoni, Magrelli, Calandrone, Mazzoni, Inglese, Pugno). I diciotto saggi qui raccolti affrontano dunque le molteplici relazioni tra il registro verbale e quello visivo, ovvero il rapporto interattivo tra le due arti "sorelle" nella realizzazione di opere intermediali (come in Spatola e Bentivoglio), il livello testuale della descriptio con l'adozione di strategie retoriche come l'ékphrasis (Testori, Pasolini, Morante), e, infine, la corrispondenza tra movimenti artistici e poetiche affini (l'informale e l'ermetismo, il movimento nucleare e i Novissimi, la transavanguardia e i poeti della "Parola innamorata"). Si delinea in questo modo un panorama rappresentativo delle numerose interconnessioni che nella nostra contemporaneità uniscono i due volti della rappresentazione: le parole e le immagini (verba picta).