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Pio Baroja (1872-1956), autore basco che, con la sua vastissima produzione, è ormai considerato un classico della letteratura spagnola, è stato un testimone acuto del passaggio tra il XIX e il XX secolo. Nonostante il successo di pubblico e di critica che ha caratterizzato la sua lunga carriera e che la sua morte non ha interrotto, i suoi libri, con alterne vicende, si sono trovati a passare attraverso zone d'ombra per tornare a occupare un ruolo di rilievo solo in tempi recentissimi. A che cosa si devono queste intermittenze? Per quali motivi un romanziere tanto prolifico quanto complesso è stato contemporaneamente stimato e apprezzato, riconosciuto come un maestro, ma anche accusato, criticato, finanche manipolato? Le ragioni sono molte, e altrettante le possibili risposte. Con l'intenzione di scoprirne alcune, svelarne altre, ma soprattutto di sollecitarne di nuove, raccogliamo in questo volume una serie di proposte critiche, oggetto di dibattito in due giornate di studio che si sono svolte nel dicembre del 2016 presso l'Università della Tuscia. In esse si è inteso focalizzare sotto una nuova luce il profilo intellettuale e la sfaccettata scrittura di un attento osservatore dei primi decenni del Novecento, sensibile nei confronti delle questioni strettamente spagnole ma aperto alle sollecitazioni del dibattito letterario europeo del suo tempo. Possiamo così apprezzare un'opera che, vista nella sua complessità, è un significativo frammento di un esteso mosaico: quello articolato e poliedrico di un secolo, il Novecento, che si è da poco concluso ma al quale siamo ancora profondamente ancorati.