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"Un poema di urgente resa creativa dove il linguaggio, forgiato su input emotivi fortemente vissuti, si contorce, si frantuma e si ricompone con accorgimenti stilistici pronti a mettersi al servizio di tanto sentire; di tanta tragedia verticalizzata in una climax potente e acchiappante che ci rende partecipi di un dolore ma anche della speranza di una rinascita. Sì, il verso si fa sempre più perentorio in un andare parenetico e sentenzioso; ma dolce, musicalmente fluente nei momenti di speranza, di sole e di orizzonti; nei tempi di maggiore epicità lirica: Con la voce dei piccoli /è tornato il sole /sugli orizzonti di sabbia." (Nazario Pardini)