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Con questo saggio ci proponiamo di decodificare le modalità verbali e iconografiche con le quali la propaganda del "nuovo" Front National è riuscita a mettere in atto la strategia di legittimazione del partito, la cosiddetta "dédiabolisation". Per un uditorio distratto, i riferimenti ideologici del FN possono apparire assolutamente conformi ai principi democratici. Si può indurre tuttavia l'intento spesso inconfessabile di chi parla in nome del partito, solo se osserviamo metodicamente l'ambiguità di alcuni vocaboli e formulazioni, di certe figure retoriche anfibologiche come le metafore, o di schemi argomentativi distorti come la fallacia. Il diniego e persino i silenzi sono rivelatori di una sorta di perversione o di "disordine del discorso" suscettibile di falsare il filo razionale dell'argomentazione. Sono queste caratteristiche discorsive paradossali che ci autorizzeranno a concludere che il discorso neofrontista conserva tutte le caratteristiche di un discorso totalitario e che, pertanto, il potere seduttivo delle parole espresse in questo contesto politico deve essere demitizzato.