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Ci sono scuole che sono "più scuole" di altre, nell'immaginario collettivo del mondo occidentale, e le public schools britanniche sicuramente si candidano a essere tali anche per chi non appartenga al mondo anglosassone e non le abbia mai frequentate o direttamente conosciute. Questo anche grazie alla notevole e incisiva produzione letteraria e filmica che su di esse si è sviluppata, una produzione che, se pure in modo aggiornato e con una inedita piega fantastica, arriva fino alla serie di libri di Harry Potter. In questo volume si cerca di tracciare la storia di queste potenti istituzioni educative, particolari per il loro essere state - pur con tutti i cambiamenti, le rivoluzioni interne, le riforme del curriculum e filosofiche che nel tempo si sono succedute - irriducibili universi a parte, isolati, isolanti, caratterizzati da propri codici e capaci di mettere i ragazzi come tra parentesi rispetto al mondo "reale", paradossalmente per renderli pronti e perfetti per poterlo poi governare. Lo studio, mettendo a confronto i documenti ufficiali con il filone letterario delle school stories, intrecciando cioè la storia dell'educazione con quella della letteratura per l'infanzia, analizza l'evoluzione degli ideali educativi delle public schools in relazione ai mutamenti del contesto storico-sociale e dell'immaginario nella Gran Bretagna ai tempi dell'ascesa del suo Impero. Ne individua, al contempo, il persistente e immutato obiettivo di fondo: la formazione di giovani uomini destinati alla leadership e capaci di un comportamento ideale, tanto da diventare un modello anche e soprattutto per coloro che, appartenendo a classi sociali inferiori, in quelle scuole prestigiose non potevano andare, ma agli studenti-eroi di tanta fiction tentavano in tutti i modi di somigliare. Prefazione di Antonio Faeti.