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Che la memoria delle esperienze educative non sia confutabile nello scrigno delle teorie pedagogiche ma che essa si dipani nella materialità della realtà quotidiana, fatta di spazi aperti e chiusi, urbani e rurali, scolastici e domestici, elitari e popolari, è il presupposto da cui muovono i contributi che presentiamo in questa sezione monografica della rivista. Che decifrare la storia dei luoghi dell'educazione - abitati da individui dotati di corporeità e differenze di età, di classe e di genere - necessiti di teorie interpretative capaci di catturarne i molti significati è una dimensione ineludibile, presente in tutti i contributi. Il concreto è decodificabile solo a partire da astrazioni determinate, come ha messo in evidenza la grande lezione delle Annales che ha consentito di ridisegnare il senso stesso della storia a partire dalla materialità e dalla quotidianità del passato, dove si snodano mentalità, credenze e dispositivi del potere.