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La tesi fondamentale dell'idealismo trascendentale afferma che il tempo non è una proprietà delle cose in sé: se così fosse, non si darebbe alcuna ragione pura pratica. Un altro tempo emerge tuttavia dal bisogno della ragione nel suo uso pratico, un tempo dell'umano agire libero. Attraverso alcuni luoghi centrali della teoria morale kantiana - dalla formazione delle massime alla 'causa noumenon', dall'immortalità dell'anima alla 'Dauer ohne Zeit', dal postulato di un sommo bene originario alla rivoluzione del modo di pensare -, il presente lavoro indaga sulla possibilità di una estensione della dottrina del tempo in ambito pratico. Il tempo sembra qui caratterizzare in modo essenziale la struttura dell'agire libro come un tempo non legato necessariamente alla sensibilità. Il tempo empirico non viene con ciò negato, ma i modi della successione, della permanenza e della simultaneità, così come la nozione di durata e le interrelazioni di passato, presente e futuro riemergono in un loro nuovo significato "pratico" nella costituzione identitaria del soggetto in quanto capace di agire secondo libertà.