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Questo libro nasce dalla discussione a più voci dei temi del Manifesto convivialista, riproposti da Alain Caillé nell'intervista a Francesco Fistetti, che insieme con Elena Pulcini ne è uno dei primi firmatari. Al di là delle diverse prospettive intellettuali, gli autori convengono sull'urgenza improcrastinabile di scongiurare, pena la sopravvivenza della vita umana sulla Terra, i disastri imminenti o ormai in atto: ambientali, economici, sociali, morali. Perciò, si tratta di offrire un respiro teorico unitario ai vari movimenti sociali sorti dalla resistenza ad un capitalismo rentier e speculativo, che «è divenuto il nemico principale dell'umanità e del pianeta», e ciò al fine di dare una forma plausibile alle speranze di costruire un mondo comune, frugale e conviviale, che si lasci alle spalle il mito della crescita economica illimitata.