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Nella maggior parte delle società, essere umano vuol dire essere o uomo o donna e non è 'permesso', socialmente e legalmente, essere entrambi. Si dà per scontato che la classificazione in due generi sia 'naturale' e corrisponda alla distinzione biologica tra maschi e femmine. In realtà, la corrispondenza fra società e biologia è più complessa di quanto comunemente si pensi, come dimostra il caso dell'intersessualità cui è dedicato questo libro. L'intersessualità - nota dal 2006 anche con il termine medico 'disturbi della differenziazione sessuale' (DSD) e in precedenza definita in modo inesatto come ermafroditismo e pseudo-ermafroditismo - si riferisce a sindromi legate allo sviluppo divergente del corpo declinato secondo il genere. Dopo averne esplorato la traiettoria medico-scientifica, questo libro intende fare il punto sul trattamento medico delle persone intersessuali, alla luce delle recenti critiche elaborate dai gruppi di pazienti a livello internazionale, e soffermandosi in particolare sul significato sociale e personale che assume la diagnosi di DSD in Italia, facendo emergere la voce delle persone direttamente interessate.