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Il fortuito ritrovamento di un opuscolo ultracentenario è all'origine della pubblicazione di Boccadarno e gli Asfittici. Nella seconda metà dell'Ottocento, con la comparsa del primo stabilimento balneare dei Ceccherini e la nascita di Marina di Pisa, Boccadarno si popola di bagnanti che con il mare hanno poca dimestichezza e la cui sicurezza in acqua è dunque a repentaglio. Per affrontare l'emergenza, nel 1874 si costituisce a Pisa la Società di assistenza agli "asfittici", un modo oggi desueto - ma pare lo fosse anche allora - per indicare i bagnanti che, in preda ai flutti, si trovano dunque in difficoltà di respirazione. "Boccadarno e gli Asfittici" - e stavolta per Asfittici si intende il manipolo socialmente eterogeneo, ma moralmente ed eticamente compatto, degli iscritti - racconta il primo anno di attività dell'associazione filantropica, ricostruito attraverso le pagine ingiallite del fascicolo inopinatamente tornato alla luce. Per mezzo della relazione del giovane segretario degli Asfittici Michele Essinger e degli atti documentari - riprodotti nella seconda parte del volumetto in forma anastatica - prende allora vita un circoscritto ma eloquente ritratto della Pisa immediatamente post-unitaria e dei primissimi anni in cui si sviluppa la vocazione balneare del suo litorale.