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L'Unione europea ha sostenuto la nozione di diversità culturale durante i negoziati internazionali sui servizi audiovisivi, svoltisi nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), così come l'adozione della Convenzione UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali. All'interno dell'Unione, tuttavia, la diversità culturale nei media resta ancora una chimera. Il testo esplora questo divario in una prospettiva di diritto in contesto, soffermandosi in particolare sul caso dell'Italia e su quello dell'Ungheria.