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Realizzare l'ordine laddove sembra non esserci più naturalmente, costruire la convivenza come un artificio dove appare impossibile o inutile, favorire l'incontro di volontà e razionalità attraverso un accordo che ambisce ad essere un nuovo inizio: sono alcune delle grandi ambizioni che hanno animato il progetto politico dell'età moderna. Il viaggio che questo volume intende percorrere cerca di risalire alle ragioni di una novità attraversata da frizioni tra radice antropologica e piano politico, che ne costituiscono al contempo la specificità e la problematicità. Sei voci (Machiavelli, Hobbes, Locke, Spinoza, Rousseau, Kant) e un filo rosso (il contratto sociale come via d'accesso e di giustificazione della politica) per capire come sia cambiato il rapporto tra origine, natura e bene, nella convinzione che in questa metamorfosi risiedano alcune delle chiavi di lettura che risultano ancora preziose per uno sguardo attento e critico sul presente.